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29  gennaio  2022.  Genova.  h. 9.30 / 12.30  .  

"PNRR. Gli errori da non commettere".






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Care amiche, cari amici

 

proprio nella città di Genova, porto di grandi tradizioni, centro nevralgico dal punto di vista economico, culturale, scientifico e sociale, si è deciso di far partire l'attività ufficiale di questo gruppo di iscritti e simpatizzanti delle province di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Un "nord ovest" dell'Italia che, dopo essere stato per secoli forza trainante della penisola italiana, si trova ora in difficoltà e ai "margini" per mille ragioni. Da quelle inerenti la Logistica a , più prosaicamente, tutte le questioni riguardanti i trasporti a media e lunga percorrenza. Come pure la progressiva deindustrializzazione di tutta la grande area, proprio a cominciare dalle città più grandi, Genova, Torino, Savona, Novara, Vercelli, Alessandria. Con la conseguenza di una terziarizzazione più subita che costruita, non controbilanciata da opportune politiche di sviluppo del turismo, della cultura e della agricoltura compatibile. Di qui l'esigenza di riprendere i fili di una matassa molto ingarbugliata, cercando di portare informazioni e contributi utili a fare chiarezza, premessa per una ripartenza forte e autorevole.

 

Si comincia il giorno 29 gennaio 2022 alle h 10 presso...... con un argomento di grande attualità: "PNRR. Gli errori da non commettere". Qui di seguito alcuni dei contributi che verranno citati nel corso delle relazioni che, per il momento, vedono la presenza di Luigi Fasce (segue breve descrizione) e di Pier Luigi Cavalchini (già capogruppo dei "Verdi" in Consiglio Comunale ad Alessandria ed attuale diretto del giornale on line www.cittafutura.al.it, testata da cui provengono i contributi sottoindicati.

 

Un'occasione per ritrovarsi, per discutere e per prepararsi ai prossimi complessi appuntamenti. 

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da "Il Fatto Quotidiano"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/06/roberto-cingolani-la-petizione-online-di-europa-verde-il-ministro-si-dimetta-il-pnrr-unoccasione-persa/6417035/amp/ 

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Roberto Cingolani, la petizione online di Europa Verde: “Il ministro si dimetta. Il Pnrr? Un’occasione persa”

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa da Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde: lo accusano di aver appoggiato "la strategia francese per l’inserimento del nucleare nella tassonomia verde Ue, in cambio dell’inserimento contestuale del gas”, che il titolare del ministero dedicato alla Transazione ecologica aveva definito come “l’opzione più concreta” per l’energia dell’atomo

La presa di posizione del ministro della Transizione ecologica sul nucleare, durante il Consiglio Ue di Bruxelles dei giorni scorsi, è stata l’ultima goccia. Ultimo tassello di una serie di azioni (o non azioni) che ora spingono Europa Verde ad annunciare il lancio, su change.org, di una petizione con l’obiettivo di chiedere le dimissioni di Roberto Cingolani. E, tra l’altro, non si tratta della prima petizione sulla piattaforma con la medesima finalità.

 

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa da Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.

 

Secondo cui “senza un mandato del Parlamento e dimenticando l’esito di due referendum sul nucleare (l’ultimo dei quali si è svolto nel 2011, ndr) il ministro ha appoggiato la strategia francese per l’inserimento del nucleare nella tassonomia verde Ue, in cambio dell’inserimento contestuale del gas”.

 

Nelle sue dichiarazioni, il ministro Cingolani ha più volte manifestato una certa apertura verso quella che ha definito “l’opzione più concreta” per l’energia dell’atomo, ossia l’utilizzo dei mini reattori a fissione che arrivano a produrre circa 300 MegaWatt.

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Le posizioni espresse e le azioni mancate – Tra le ragioni della petizione, dunque, ci sono le opinioni espresse negli ultimi mesi sul nucleare e sul gas, ma anche alcuni commenti del ministro (come il ‘Non c’è Greta che tenga’ pronunciato alla Pre-COP26 di Milano – e le dichiarazioni nei confronti degli ambientalisti) e il mancato sostegno ad alcune delle iniziative a cui si è arrivati alla COP26 di Glasgow.

 

 

Come “l’eliminazione delle auto a combustione entro il 2040 a livello globale" ed entro il 2035 nei principali mercati e il documento contro l’inserimento del nucleare nella tassonomia Verde Ue, mentre nel Boga, l’alleanza dei Paesi che dicono stop all’utilizzo delle fonti fossili, l’Italia è entrata solo nella categoria Friends, praticamente come osservatrice.

 

 

Nel frattempo, però, Roma ha confermato “il finanziamento delle trivellazioni nell’Artico, con la garanzia di Sace e Cassa Depositi e Prestiti, da 500 milioni di euro fino a un miliardo”. Senza considerare il rinvio della plastic tax.

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Cingolani e Pnrr sotto accusa – Per i Verdi europei un’occasione mancata è stata anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza:

 

“Non finanzia il trasporto pubblico, solo l’1% dei treni regionali e degli autobus verrà sostituito”, destina 780 milioni di euro per la qualità dell’aria nelle città “quando l’Agenzia europea per l’ambiente dice che in Italia ogni anno oltre 50mila persone muoiono a causa dello smog nelle maggiori città italiane con un costo economico e sociale di oltre 40 miliardi di euro all’anno” e, sul fronte delle rinnovabili prevede (fino al 2026) 4,2 GW di potenza installata, “mentre servirebbero 5-6 GW all’anno fino al 2030”.

 

 

I Verdi accusano Cingolani perché, mentre oggi si perde il 40% dell’acqua potabile, a questo problema sono destinati “solo 900 milioni di euro”, mentre appena 600 milioni sono stanziati per far fronte alla depurazione (nonostante l’Italia sia stata condannata dalla Corte di Giustizia per violazione della direttiva europea sulla qualità delle acque).

 

 

 

“Il ministro fa la guerra all’auto elettrica – scrive Europa Verde – mentre il governo tedesco lancia un piano per un milione di ricariche elettriche e 15 milioni di auto elettriche entro il 2030”.

 

 

 

 

E ancora si mantiene in vita il Piano energia e clima “che è fuorilegge rispetto agli obiettivi sul clima europei e internazionali”, il decreto semplificazioni “riduce le tutele su Via e Vas” e Cingolani “chiede ed ottiene dalla Ue di rivedere la strategia europea sulla riciclabilità totale della plastica, che risale al 2017, per evitare che la carta plastificata non venga messa al bando a partire dal 3 luglio 2021” e rinvia al 2023 la plastic tax.

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Insomma : la celebrazione dell'inazione e della furbizia. Di chi non vuol prendere decisioni e ripete percorsi e decisioni di altri (parte più retriva del mondo industriale, attuale dirigenza ENI e, purtroppo, anche molte piccole / medie realtà che, per stare al passo con un sistema economico sbagliato e non adatto alla "resilienza vera" si adattano a tutto). Cacciando chi ha idee innovative e prostrandosi al più forte. Questa è la realtà.

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Sull'argomento "PNRR. Gli errori da non commettere" è possibile consultare, oltre alla consistenza bibliografia di riferimento, i seguenti articoli:

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/10-proposte-draghi-cambiare-litalia/

 

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/primi-passi-poco-confortanti-piano-ripresa-resilienza/


http://www.cittafutura.al.it/sito/lettera-aperta-dai-verdi-italiani-mauro-draghi/ 

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/18274-2/

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/nucleo-tecnico-pnnr-le-nomine-draghi/ 

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/anche-finanziaria-puo-etica/

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/vincoli-paesaggistici-ambientali-pressione-pnrr-appena-approvato-cambia/

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/pnrr-sconosciuto-le-proposte-legambiente/

 

http://www.cittafutura.al.it/sito/a-quando-una-scossa/

 

 

Laboratorio Europa Verde
 

Il “Laboratorio Europa Verde” è uno spazio di discussione e approfondimento per iscritti, simpatizzanti, amici dei “Verdi” e di “Europa Verde”. Un Gruppo Libero di Approfondimento interessato ai contenuti e alle proposte di valore per evitare la subalternità politica che da troppo tempo caratterizza la /non/ presenza “Verde” a livello nazionale.

                                                                                                                   

Il “Laboratorio Europa Verde” nasce dall’esigenza di dare voce a tutti coloro i quali (cittadine e cittadini) si sentono in qualche modo vicini allo spirito vero dei Verdi italiani delle origini, quelli che hanno portato Alexander Langer a farne parte prima e a suggerirne le correzioni necessarie per non soccombere.

Uno “spazio di discussione libero, aperto” con le rappresentanze Verdi /Europa Verde come riferimento, interessante anche per chi opera nel quadro del rinnovamento della società, delle modalità di lavoro, della cultura, dell’arte, dell’istruzione, della medicina, del commercio in modo democratico, inclusivo, rispettoso dei dettami della nostra Costituzione Repubblicana e dei principi fondati sulla Lotta della Resistenza.

Una “palestra di vita e di positività” che vede impegnati iscritti, simpatizzanti ed amici delle formazioni Verdi / Europa Verde, con il solo scopo di contribuire ad approfondire temi, riannodare fili (eventualmente) spezzati, creando le premesse per grandi affermazioni di chi crede nella necessità di una inversione radicale dei criteri fondanti l’attuale modello di sviluppo.

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